Il torrente Padola


di Andrea Santarelli

Il Padola è un piccolo torrente alpino che scorre prevalentemente in provincia di Belluno. Nasce in Alto Adige, dal monte La Mutta, in provincia di Bolzano. Dopo poco entra in Veneto dando vita a delle splendide cascate. Riceve quindi le acque dei torrenti Risena e Rigon e dopo 18 chilometri dalla sorgente, a Santo Stefano di Cadore, si getta nel Piave.

Da sottolineare la presenza, a valle dell’omonimo abitato di Padola, di una “stua”, uno sbarramento artificiale risalente agli inizi del ‘500 – probabilmente il più antico nel bacino del Piave – che serviva per raccogliere il legname e convogliarlo fino a Perarolo. Originariamente in legno, nell’800 è stata ricostruita in pietra e ha perso via via la sua antica funzione.

La portata media è di 3,7 m3/s e se si considera il letto molto stretto, si comprende ben presto che i livelli sono abbondanti durante tutto l’anno. La conformazione del torrente varia sensibilmente lungo il corso dello stesso. A monte del paese di Padola scorre all’interno di un letto spesso più grande rispetto alla quantità di acqua che ospita. Il fondo è ciottoloso e la vegetazione spondale è quasi assente. Dall’abitato di Padola a scendere per almeno 1 km il torrente cambia radicalmente volto. Stretto tra due pareti di roccia assume un comportamento brusco e irrequieto esibendosi in continui salti e aumentando la propria velocità.

Più a valle poi il Padola torna ad essere più mansueto. Il letto si allarga nuovamente, ma stavolta, rispetto al tratto a monte dell’omonimo abitato è contornato da un abbondante vegetazione spondale che garantisce un sicuro riparo alle trote fario che lo abitano. Pare inoltre che si sporchi pochissimo, sicuramente molto di meno rispetto ai vicini Piave, Boite o Ansiei. Meno pescoso di questi ultimi per ovvie ragioni legate a portata e dimensioni, il Padola rappresenta però una buonissima alternativa per chi desidera pescare in solitaria all’interno di un ambiente incontaminato abitato da meravigliose trote Fario, presenti in abbondanza e in quasi tutte le classi di età.

La parte più interessante del torrente è il tratto che va dal paese di Comelico Superiore a salire fino a poco sopra l’abitato di Padola. Si tratta di una zona C&R di circa 4km riservata alle sole esche artificiali munite di amo singolo senza ardiglione. Qui il Padola si presenta nel pieno della sua forza. Tra salti, cascate, cascatelle, correntine e piccole buche il divertimento è assicurato. L’acqua è meravigliosamente limpida, ma i pesci, salvo rare eccezioni, non si mostrano mai. Bisogna fare attenzione e non sentirsi “protetti” dal fragore dell’acqua. E’ vero che i livelli sempre buoni e il rumore aiutano il pescatore a non farsi sentire, ma è altrettanto vero che al primo errore le trote sono pronte a rintanarsi immediatamente.

Riguardo le tecniche di pesca utilizzabili, se si vuole pescare a spinning non si potrà andare tanto per il sottile. Nella parte bassa del C&R, quella più bella e incassata, 6 grammi sono il minimo sufficiente per stare in pesca. Con livelli più alti sarà necessario salire, e non di poco, con le grammature. Una canna da 210-240 centimetri permetterà di far lavorare l’artificiale al meglio.

Per chi pesca con la ninfa vale lo stesso discorso dello spinning. Nonostante si riesca a pescare in quasi qualsiasi condizione, bisogna tenere presente che il torrente ha una discreta portata. Si dovranno utilizzare quindi imitazioni di un certo peso. A secca invece saranno da preferire i mesi estivi, sia perché la portata cala un po’, sia perché in superficie c’è sicuramente più attività. Inoltre, nonostante si tratti di un piccolo torrente, il consiglio è quello di utilizzare finali “generosi”, lunghi almeno 8-9 piedi con un tippet tra i 3 e i 4,5 piedi.

Per quanto riguarda la lunghezza delle canne da mosca, a secca una 7’6’’ è l’attrezzo ideale. Il torrente infatti richiede al pescatore una notevole precisione, ma anche un ottimo controllo della coda e quindi del dragaggio. Uno strumento più lungo andrebbe a discapito della prima, uno più corto a scapito del secondo, soprattutto nei lanci più corti con pochissima coda fuori dal cimino. A ninfa, invece, oltre alla necessità di essere precisi, bisognerà tener presente della vegetazione e dei numerosi ostacoli. Per questo gli strumenti ideali avranno una lunghezza di 8’6’’/9’.

Le acque del Torrente Padola sono gestite dell’Associazione Pescatori del Comelico e Sappada. Sul Torrente, nei pressi dell’omonimo centro turistico, come detto, è presente una interessante zona “Catch & Release”, mentre più a valle, tra San Nicolò e S. Stefano di Cadore è presente un campo gara agonistico di circa 5 km. Per info e permessi:
Cartolibreria Gant, Padola di Comelico Superiore – Tel. e Fax 0435/67056, Cell. 329/4329864 – Orario: dalle ore 8.00 alle ore 12.00 – dalle ore 16.30 alle ore 19.00
Informatica Gant di Gant Ferdinando, Via San Candido n. 32, Santo Stefano di Cadore – Tel. 0435/62559 – Orario: dalle ore 9.00 alle ore 11.30 e dalle ore 16.00 alle ore 18.30 – Chiuso la domenica
Altre informazioni sul sito web: http://www.pescarenelledolomiti.it/


©2016 Andrea Santarelli