Il torrente Sentino


di Roberto Barbaresi

Il Sentino è un torrente di particolare bellezza che scorre a cavallo tra Umbria e Marche, conosciuto itinerario per i pescatori di entrambe le regioni nonché foranei provenienti dalla romagna e dalla capitale. Origina da alcuni rivoli che si uniscono nei pressi della località Sant’Angelo, costeggiato dapprima dalla Strada Statale 298 che collega le cittadine di Gubbio e Scheggia e successivamente dalla Strada Statale 360 “Arceviese” fino a valle di Sassoferrato. Ci troviamo in una delle zone più belle dell’appennino umbro-marchigiano, protetta dall’istituzione del Parco Regionale del Monte Cucco, scarsamente antropizzata e ancora poco compromessa. Il torrente si propone come magnifico luogo dove praticare la pesca alla trota, questo piccolo corso d’acqua infatti è un habitat ideale per le trote Fario e per altri piccoli abitanti delle acque montane come Vaironi e Scazzoni, la ricca microfauna acquatica ne tradisce l’elevato valore biologico.

In buona parte del suo percorso il Sentino ha le sembianze di un allegro torrentello immerso nella vegetazione dove il pescatore dovrà districarsi con notevole impegno e cautela, la ristrettezza dell’alveo e la scarsa massa d’acqua obbligano ad un atteggiamento il più possibile defilato per non spaventare le rustiche trote capaci di avvertire la nostra presenza a molti metri di distanza. Una pesca difficile, da svolgere nei periodi di maggior portata o con acque leggermente opacizzate dalle piogge che disinibiscono i Salmonidi, in questo caso non mancheranno gradite sorprese sottoforma di trote di rara bellezza con esemplari che possono raggiungere una taglia considerevole se confrontata con l’ambiente in cui vivono.

Prima di raggiungere il piccolo borgo di Isola Fossara il torrente solca uno degli scenari di maggior fascino di tutta la zona e si mostra spettacolare e rumoroso. Siamo immersi nel suggestivo e inquietante Orrido del Corno: una stretta e profonda gola scavata dal millenario scorrere delle acque. Il dislivello aumenta repentinamente, invitanti buche si alternano a schiumose cascatelle. Gli impedimenti all’azione di pesca non vengono soltanto dalla vegetazione ma sopratutto dalla natura accidentata del percorso, con pareti rocciose a picco e grossi massi che impegnano il pescatore in ardui aggiramenti. In un paio di punti occorre allontanarsi dal torrente e procedere salendo i pendii. Le insidie di questo tratto sconsigliano una pesca in solitario e invitano alla massima prudenza. (Ora nell’Orrido del Corno vige una Zona Regolamentata a prelievo determinato che si estende da Valdorbia fino a Isola Fossara. 2012)

Scendendo verso valle il torrente diventa più accessibile e facilmente individuabile dalla strada che lo costeggia. Stiamo raggiungendo il termine della porzione ricadente in territorio umbro e sconfiniamo nella Regione Marche. Tra i corsi d’acqua da trote della provincia di Ancona il Sentino è certamente il più noto e pescoso. Un lungo e impegnativo tratto è delimitato da due Zone di Protezione: quella che si estende dal confine provinciale fino alla confluenza del Rio freddo e, alcuni chilometri più a valle, quella compresa tra le Cartiere e il Molino Malcotti di Sassoferrato. Per individuarne i confini occorre prestare un minimo di attenzione alle tabelle poste a lato della strada. L’alveo rimane nascosto dalla vegetazione, sempre piuttosto stretto, anche qui il Sentino propone tutte le difficoltà (e le soddisfazioni) che un torrente può offrire all’appassionato pescatore di trote. Chi lo frequenta abitualmente sa che con le condizioni giuste le belle catture non mancano. (Ora le Zone di Protezione sono state riaperte alla pesca. 2012)

Tuttavia la taglia media delle trote potrebbe rivelarsi piuttosto bassa, spesso sotto la misura minima, causa il numeroso novellame frutto della buona riproduzione spontanea e delle annuali semine. L’itinerario volge al termine: a Sassoferrato vi confluiscono i piccoli ma interessanti torrenti Marèna e Sanguerone e a valle della cittadina una lunga piana trasforma il Sentino in un corso torrentizio di moderato dislivello fatto di raschi e correntine circondate da campi coltivati. Viene interrotto da alcune briglie dove oltre alla ricerca delle trote la pesca può essere rivolta a specie ciprinicole come Cavedani e Barbi. Il torrente riacquista notevole fascino nel tratto terminale, pochi chilometri prima di confluire nel Fiume Esino, dove però la pesca è vietata in quanto riserva integrale del Parco delle Grotte di Frasassi e Gola della Rossa.

Per poter pescare nelle acque a Salmonidi delle regioni Umbria e Marche è necessario possedere, oltre la licenza di pesca in corso di validità, il rispettivo Tesserino Segnacatture Regionale reperibile presso gli Uffici Pesca delle province di competenza (Perugia tel.075 5747487 – Ancona tel.071 5894427) o presso le associazioni e negozi di pesca della zona. I regolamenti vigenti nelle due regioni sono pressoché identici: la stagione va dall’ultima domenica di febbraio fino alla prima di ottobre, misura minima di 22 centimetri, una sola canna e lenza armata di amo singolo con esche naturali, 3 ami o 2 ancorette con esche artificiali, vietati uso e detenzione della larva di mosca carnaria (bigattino), delle uova di salmone e del pesce vivo, vietata qualsiasi forma di pasturazione. Quota giornaliera limitata a 6 trote in Umbria, 5 trote e divieto di pesca nei giorni di martedì e venerdì nelle Marche.

SOTTO E SOPRA IL TORRENTE
– La perla turistica della zona è l’itinerario escursionistico collegato alle meravigliose Grotte di Frasassi, tra le più grandi d’Europa, scavate proprio dalle acque del Sentino. Le grotte sono perfettamente attrezzate per essere accessibili a chiunque e su prenotazione vengono organizzate anche escursioni a carattere speleologico. L’ingresso si trova in comune di Genga, all’interno di una gola dove il torrente diventa meta gradita di turisti in cerca di frescura ma è vietata ai pescatori.
– Il Parco Regionale del Monte Cucco è molto conosciuto e frequentato dagli amanti del volo libero e ospita manifestazioni di livello internazionale, il versante sud-ovest della montagna dove si trovano i decolli è attrezzato con ristoranti e baite. A Sigillo e Costacciaro sono allestite zone di atterraggio e vi operano alcune scuole di volo.

CURIOSITA’
– La Battaglia di Sentino fu uno dei principali avvenimenti bellici della Terza Guerra Sannitica (298-290 a.C.) tra Roma e una coalizione di popoli formata da Sanniti, Galli, Etruschi, Umbri, Sabini e Lucani. E’ nota anche come Battaglia delle Nazioni ed è citata in numerosi testi di storia antica, a Sentinum (presso l’odierna Sassoferrato) i romani sconfissero Sanniti e Galli estendendo l’impero fino alle coste adriatiche.
– Gubbio (l’antica Iguvium) è una importante cittadina dell’umbria nord-orientale e conserva un centro storico intatto con monumenti del XIII e XV secolo. I suoi stretti vicoli, le botteghe artigiane e le campagne circostanti sono diventati celebri grazie alla fiction televisiva “Don Matteo”.

Pubblicato su www.pescareonline.it Aprile 2005