Il torrente Rabbies, perla trentina


di Roberto Barbaresi

Un ambiente ed una popolazione ittica di assoluto pregio ai margini del Parco Nazionale dello Stelvio, un piccolo paradiso per gli amanti della pesca in torrente inserito in una zona dove non mancano le strutture e i diversivi per trascorrervi una piacevole vacanza. Il Rabbies, affluente del Noce, origina dal gruppo di laghetti che prende il nome dalla Cima Sternai, situati ad oltre 2600 metri di quota, dominati dal gruppo montuoso dell’Ortles-Cevedale. Le sue caratteristiche sono propriamente alpine, con elevato dislivello e regime di tipo glaciale (minima portata in inverno e massima in estate) che tuttavia non influisce quasi mai sulla limpidezza delle acque a differenza di altri torrenti che si sporcano in modo marcato e prolungato con lo scioglimento delle nevi. E’ un ottimo presupposto per poter contare su condizioni favorevoli durante tutta la stagione di pesca, da Marzo a Settembre, considerando come periodo migliore la tarda primavera e l’estate quando, circostanza da non trascurare in montagna, le probabilità di trovare intere giornate di bel tempo sono maggiori.

BELLO E IMPEGNATIVO
Il torrente si incastona come una perla in una collana di boschi e prati e definirlo “bello” è semplicemente riduttivo. Scorre lucente e rumoroso nel suo alveo quasi sempre naturale, arginato solo in alcuni punti in corrispondenza dei centri abitati. Per lunghi tratti è scoperto e facilmente visibile dalla strada che lo costeggia, in altri è più defilato, ombreggiato e nascosto dalla vegetazione riparia. Il Rabbies, così come altri torrenti del distretto piscatorio della Val di Sole, fa parte di una antica zona di contatto tra due semispecie di Salmonidi italiani: la trota Marmorata, regina della fascia prealpina, e la trota Fario dominante alle quote maggiori. Qui dimorano entrambe, con la seconda maggiormente presente, insieme a numerosi ibridi naturali. La densità di trote è davvero notevole ma il pescatore deve impegnarsi non poco per affrontare le acque sempre veloci, a tratti tumultuose, e per vincere la diffidenza di pesci nati e cresciuti nel torrente. Gli esemplari più anziani e smaliziati si ingannano quasi esclusivamente nel primo mattino e nelle ore serali quando la luce è minore, durante le nostre uscite si sono rivelati particolarmente favorevoli i momenti successivi a brevi e violenti scrosci di pioggia, consueti durante la bella stagione, che hanno fruttato le migliori catture.

LA ZONAZIONE DI PESCA
Lungo circa 20 chilometri, per oltre metà del suo percorso dalle origini fino alla località Rabbi Terme scorre entro i confini del Parco dove ogni attività di disturbo della fauna, compresa la pesca, è vietata. Il torrente è fruibile ai pescatori quasi per intero dall’uscita dell’area protetta fino alla confluenza nel Noce per una lunghezza di 9 chilometri e un dislivello complessivo di ben 550 metri, con portata idrica in costante aumento per l’apporto di vari rivoli e l’assenza di captazioni importanti. Nei pressi dell’abitato di San Bernardo è istituito un tratto di circa 1 chilometro di lunghezza, dal Ponte dei Bolzani fino al Ponte di Valorz, regolamentato a regime No-Kill dove è permessa esclusivamente la pesca a mosca con coda di topo. Scendendo verso valle occorre prestare attenzione alle 2 zone in “Bandita di Pesca” attualmente in vigore: la prima, più breve, è localizzata presso Tassè e si estende dal Ponte dei Baleti fino al Ponte delle Pozze, la seconda riguarda il tratto terminale e inizia dal Ponte di Pondasio, dove il torrente si incassa in una stretta gola attraverso l’abitato di Malè prima di gettarsi nel Noce.

TOCCO NEL TRATTO INFERIORE
Nella porzione inferiore, a valle dell’abitato di Pracorno, il torrente si presenta largo fino a 10 metri, con fondale costituito da ciottoli e massi che spezzano la forte corrente formando una miriade di schiume e buchette. Alcuni salti d’acqua naturali creano buche turbolente che vanno sondate con particolare cura. La tecnica più redditizia è la pesca al tocco con canna teleregolabile di 8-10 metri di lunghezza, scelta consigliata in considerazione della ininterotta spinta della corrente e della grande quantità di rifugi presenti in tutta la sua estensione che obbligano a precise azioni di ricerca sottocanna. Con livelli idrici nella norma si può approntare una corona con 25-30 pallini di 3,5 millimetri distesi su 70 centimetri di lenza ma più concentrati verso il basso, oppure infilare un pallettone di almeno 10-15 grammi con opportuno gommino salvanodo. Il finale va mantenuto piuttosto corto (25-30 centimetri) per guadagnare in precisione e mantenere l’esca sempre vicina al fondo, nonchè robusto (0,20 millimetri di diametro) per poter forzare durante il combattimento con esemplari di taglia che sfruttando la forte corrente mettono alla prova nervi e attrezzature. Un verme di terra di medie dimensioni fornisce la necessaria resistenza agli scuotimenti e alla forte corrente ed è quasi sempre gradito, un’ottima alternativa è il pesciolino morto.

NORME E PERMESSI
Il Rabbies è in concessione dalla Provincia Autonoma di Trento all’Associazione Sportiva Pescatori Solandri (www.pescatorisolandri.com) che gestisce le acque della Val di Sole e delle valli laterali. Per pescarvi sono necessari Licenza di Pesca in corso di validità e Permesso giornaliero del costo di 15 Euro valido per un’intera giornata in tutte le acque della concessione, in Val di Rabbi è reperibile a Malè, dove è ubicato anche un negozio di articoli da pesca, a San Bernardo e a Tassè. L’Associazione ha predisposto anche dei carnet di 5 permessi personali al costo di 63 Euro. La quota catture è stabilita in 5 Salmonidi al giorno, con un massimo di 2 trote Marmorate. Misure minime di cattura: 25 centimetri per Fario e ibridi, 35 centimetri per le Marmorate. Sono consentite tutte le esche naturali ed artificiali, compresi pesci delle specie ciprinicole autoctone. Vietato il bigattino e qualsiasi forma di pasturazione, la raccolta e l’utilizzo delle larve acquatiche è autorizzata solo da maggio in poi. Insieme al permesso, corredato di spazi segnacatture e zonazione di pesca, viene consegnato uno stampato contenente le modalità di compilazione e la normativa completa.

LA VAL DI RABBI
Suggestiva e verdeggiante, è disseminata di masi (costruzioni in legno e pietra adibite a stalle), baite e piccoli centri abitati che formano il Comune di Rabbi la cui Sede Amministrativa è San Bernardo. Le attività tradizionali dei valligiani sono l’allevamento di bestiame e la produzione di latte dal quale i casari ricavano squisiti formaggi, ricotta e burro. Una delle maggiori risorse naturali della valle è il legname e sono tutt’ora in funzione due segherie che utilizzano le impetuose acque del torrente Rabbies, molto apprezzato l’artigianato artistico del legno, espresso principalmente a tema religioso. Attualmente le attività economicamente più rilevanti sono quelle legate al turismo, le strutture ricettive sono numerose e in grado di soddisfare tutte le esigenze. Oltre alle attrattive di tipo naturalistico e sportivo praticabili nel Parco Nazionale dello Stelvio, la presenza di un Centro Termale richiama coloro che desiderano rilassarsi con l’idroterapia, servizi benessere e cura della persona. Per informazioni turistiche dettagliate ed aggiornate si possono consultare i siti internet www.valdirabbi.com www.valdisole.net www.stelviopark.it

COME RAGGIUNGERLA
La valle è percorsa da una Strada Provinciale che la risale da Malè, cittadina ubicata lungo la Val di Sole. Da est si raggiunge uscendo al casello di S. Michele all’Adige-Mezzocorona dell’Autostrada del Brennero, si prosegue sulla Strada Statale 43 della Val di Non e successivamente sulla Strada Statale 42 del Tonale. Da ovest si percorre la Val Camonica sulla Strada Statale 42 e si valica il Passo del Tonale. Da sud si risale la Val Rendena sulla Strada Statale 239 attraverso Pinzolo e Madonna di Campiglio per poi scendere a Dimaro.

Pubblicato su www.pescareonline.it Luglio 2011