Le trote del Nera


di Roberto Barbaresi

Se vi troverete a chiaccherare con un attempato pescatore dell’appennino umbro-marchigiano, alla richiesta di un consiglio su dove pescare le trote egli vi risponderà: “…le trotte stanno nel Nera!”. Un’affermazione che la dice lunga sulla notorietà di questo fiume, assolutamente vera, oggi come ieri. Infatti, sembra che nel Nera le trote erano presenti in abbondanza sin dall’antichità, ben prima che iniziassero le pratiche di transfaunazione e allevamento che hanno portato alla loro massiccia diffusione ovunque potessero adattarsi. Basti pensare che già nel XIV e XV secolo gli Statuti di Visso, ridente cittadina attraversata dal Nera, contenevano norme che regolamentavano la pesca e tutelavano il fiume: “…giacchè nel Comune vengono frequentemente persone di alto affare per pescare le trote, che sono molto apprezzate in quanto è raro trovarle altrove, mentre da noi abbondano e sono facilmente reperibili (quae gratissimae sunt, et maxime quia ab aliis de raro providentur et nobilis de facili copia esse potest), nessuno, ad eccezione dei proprietari di fondi confinanti col fiume e dei mugnai, può pescare con nasse (martavellis) e reti dal 1° novembre al 31 dicembre; è sempre proibito deviare fiumi e torrenti o gettare in essi sostanze dannose ai pesci …” cit. in Cecchi, 1966 (Caputo et al, 2003)

     

IL FIUME
Nasce in territorio marchigiano dal versante ovest del gruppo montuoso dei Sibillini, la sua sorgente è localizzata a 900 metri s.l.m. presso Vallinfante, in Comune di Castelsantangelo sul Nera, ma la zona è ricca di numerose altre sorgenti che contribuiscono ad aumentare rapidamente la portata del giovane fiume. A Visso fa bella mostra di se schiumando nelle briglie che lo regimentano e nella zona di confine con l’Umbria scorre incassato tra pareti rocciose note come Gole della Valnerina. All’ingresso in territorio umbro, presso Triponzo, riceve l’apporto del Fiume Corno: l’alveo si allarga e la portata aumenta ma dopo soltanto qualche chilometro il fiume risente di una consistente derivazione a scopo idroelettrico. A Borgo Cerreto il Nera ritrova buona portata che incrementa durante l’attraversamento dell’Umbria in un contesto paesaggistico e naturalistico di grande pregio. La valle disegnata dai meandri del fiume è sorvegliata da borghi arroccati sui monti circostanti, in alcuni tratti si allarga ospitando coltivazioni mentre in altri si restringe obbligata dai contrafforti rocciosi. La porzione ternana è oggi tutelata dall’istituzione del Parco fluviale del Nera dove una delle attrattive principali è la Cascata delle Marmore generata dalle acque del fiume Velino, suo principale affluente. Attraversata la città di Terni prosegue la sua corsa verso il fiume Tevere, dove vi confluisce nei pressi di Orte, al confine con il Lazio.

LE TROTE
La trota Fario indigena del Nera è oggi difficilmente rintracciabile, come si apprende dagli studi pubblicati dalle università di Ancona e Perugia, tanto erano diffuse le pratiche di ripopolamento con individui selezionati in allevamenti di altre zone d’Italia o estere che hanno causato l’imbastardimento del ceppo evolutivo originariamente presente. L’allevamento delle trote è un’attività molto diffusa in Valnerina e le acque sempre fresche del fiume e dei maggiori affluenti alimentano numerosi impianti di troticoltura, alcuni di recente costruzione e notevoli dimensioni, con relativa derivazione in ingresso e conseguente carico inquinante in uscita. Non sono rare le fuoriuscite accidentali dagli impianti, si tratta principalmente di Iridee, la specie americana economicamente più redditizia per gli allevatori, e il diffondersi di simili notizie attira orde di pescatori nei tratti immediatamente a valle dove possono procurarsi facili carnieri. La Fario rimane comunque la specie dominante, forte della riproduzione spontanea e sostenuta dai ripopolamenti con stock di individui giovani. Le province di Perugia e Terni gestiscono i rispettivi Centri Ittiogenici di Borgo Cerreto e Terria, dove si svolgono anche attività di ricerca scientifica ed educazione ambientale.

LA PESCA
Dalle sue sorgenti fino a Terni il Nera pullula di trote e, manco a dirlo, di schiere di pescatori che le insidiano. Nell’alveo stretto e avvolto di vegetazione della porzione marchigiana la tecnica usualmente utilizzata dai locali è la pesca al tocco che si effettua quasi sempre a piede asciutto “bucando” la coltre arborea per immergere vermi e camole mediante lenze a corona o pallettone. Il tratto umbro, molto più spazioso e rilevante, permette di utilizzare con soddisfazione un ventaglio di tecniche: la “Zona Artificiali” di Triponzo e le “Zone No-Kill” di Borgo Cerreto e Ferentillo sono diventate mete ambite dai pescatori a mosca e a spinning, provenienti da tutto il centro Italia e non solo, che in certi tratti devono immergersi letteralmente fino alla cintola per compiere un’efficace azione di pesca nelle acque abbondanti e sempre veloci del fiume. Nelle zone “libere” si incontrano anche molti pescatori che si cimentano al tocco muniti di lunghe teleregolabili oppure a galleggiante con canne bolognesi. Per tutti, le possibilità di cattura non mancano, naturalmente in funzione del periodo, e basta osservare la conformazione del fiume per intuirne le grandi potenzialità. Una quantità impressionante di rifugi creati dall’erosione delle sponde e dalla vegetazione acquatica e spondale, buche e avvallamenti del fondale protetti dalle forti correnti superficiali, nascondono le trote più diffidenti e territoriali che rimangono al sicuro nei loro ripari e solo in pochi momenti si portano in caccia allo scoperto. Ecco che, oltre alle facili catture di trote adulte immesse da poco tempo o fuoriuscite dagli allevamenti, il Nera può fornire grandi soddisfazioni in termini di rusticità e difficoltà di cattura delle Fario cresciute nel fiume. Nondimeno, è noto per gli esemplari di grandi dimensioni, le celebri “nonne del Nera”, capaci di procurare forti emozioni a chi riesce ad ingannarle.

LE NORMATIVE
In tutta la porzione marchigiana e in quella umbra fino alla confluenza del torrente Serra a Terni città, le acque del Nera sono classificate di categoria “A” (Acque a Salmonidi) ed è quindi necessario possedere, oltre alla licenza di pesca in corso di validità, i rispettivi Tesserini Segnacatture predisposti dalle Regioni che vengono rilasciati dalle Amministrazioni Provinciali e dalle Associazioni di pescatori, disponibili anche in alcuni locali pubblici e nei negozi di articoli sportivi. La normativa di base è piuttosto simile tra le due Regioni: utilizzo di una sola canna, divieto di detenzione e impiego del bigattino, divieto di pasturazione. La stagione di pesca inizia l’ultima domenica di febbraio e termina la prima domenica di ottobre, la quota catture giornaliera è fissata in 5 capi di lunghezza minima 22 centimetri. Recenti integrazioni normative stabiliscono che nelle Marche devono essere utilizzati ami privi di ardiglione e che in Umbria fino al 31 Marzo la pesca è consentita solo a piede asciutto. In Provincia di Perugia sono istituite due “Zone a Regolamento Specifico” (ZRS 1 a prelievo determinato e ZRS 2 con regime No-Kill) e in Provincia di Terni è istituito un “Tratto No-Kill”. In questi tratti regolamentati si possono utilizzare solo tecniche di pesca con esche artificiali e si accede previo acquisto di apposito permesso, la stagione di pesca è posticipata con apertura 1 Aprile e chiusura 31 Ottobre.

UTILITA’
Amministrazioni competenti in materia di pesca sportiva nei territori attraversati dal Nera: Provincia di Macerata, Ufficio Risorse Naturali e Biodiversità; Via Velluti, 41 loc. Piediripa tel.0733 248716 www.ambiente.provincia.mc.it Provincia di Perugia, Ufficio Gestione Fauna Ittica e Centri Ittiogenici; Via Angelucci, 8 tel.075 3681588 www.provincia.perugia.it Provincia di Terni, Servizio Programmazione Faunistica; Via Plinio il Giovane, 21 tel.0744 483503 fax 0744 483514 www.provincia.terni.it Informazioni e permessi di pesca per i tratti regolamentati: Legambiente Valnerina (ZRS Triponzo e Borgo Cerreto) Loc. Borgo Cerreto, Cerreto di Spoleto (PG) tel.345 5616455 www.legambientenera.it Arcipesca FISA Terni (tratto No-Kill Ferentillo) Via C. Dentato, 16 tel. e fax 0744 58384 www.nokillferentillo.it Turismo e attività all’aria aperta nelle aree protette: Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Sede in Piazza del Forno, 1 Visso (MC) tel.0737 972711 fax 0737 972707 www.sibillini.net Parco fluviale del Nera, Sede in Via S. Francesco, 52 Arrone (TR) tel.0744 389966 fax 0744 389947 www.parcodelnera.it

UN FIUME DA DIFENDERE
Un fiume come il Nera non può non attirare una moltitudine di sportivi: sulle sue sponde si incontrano pescatori di ogni età e orientamento tecnico, oltre a canoisti, rafters, arrampicatori, escursionisti e amanti della natura in genere. L’enorme affluenza nel periodo estivo è causa di aspri contrasti tra pescatori e rafters del tratto umbro che continua anche a seguito di interventi normativi. Il fiume e i suoi affluenti, ecosistemi tanto pregiati quanto fragili, sono minacciati dall’eccessivo sfruttamento e dalle trasformazioni operate dall’uomo. E’ già stato analizzato con preoccupazione l’impatto delle numerose troticolture e dei grandi impianti idroelettrici e una delle ultime minacce che incombe sulla loro integrità si chiama mini-idroelettrico. Diverse società di produzione energetica hanno rivolto le loro attenzioni a questa zona ancora molto ricca di acque presentando periodicamente progetti per la realizzazione di nuove centrali che comporterebbero ulteriori sbarramenti, derivazioni, cementificazione delle sponde. La speranza è che i vari fruitori del Nera e della sua valle possano fare fronte comune, oggi e in futuro, per evitare un ulteriore depauperamento di uno dei più bei luoghi dell’Italia centrale. Arrivederci in Valnerina!

Pubblicato in www.pescareonline.it Maggio 2012